A. Prefazione
- La vita spirituale per la persona e specie per la persona di fede cristiana, caratterizza il suo modo di pensare e il suo mpdo di essere e agire verso il prossimo e la società in cui vive. Il percorso di ogni persona nel vivere il suo rapporto con Dio si fonda sul cuore ed profondamente personale e spirituale. Ogni cristiano, nel vivere la sua storia, con l’aiuto della fede, della grazia di Dio e dei Sacramenti, nel seguire la Parola del Signore nostro Gesù Cristo e l’esempio dei Santi, traccia il proprio cammino spirituale. Tende verso la “deificazione”, vale a dire verso la sua somiglianza con Dio, suo Creatore.
“Santi diventerete, perchè io sono Santo.” (1 Pietro 1,16)
- La Guida spirituale della persona e l’aiuto del cristiano nella sua lotta del Cristiano, è il suo padre spirituale. È un sacerdote, il suo confessore, che con la grazia di Dio e l’illuminazione dello Spirito Santo, guida verso la vera penitenza. Ama, prega per il suo figlio spirituale, lo assolve dai peccati e lo guida con i suoi consigli spirituali. Spiega come non rimanere prigionieri dei nostri peccati e dei nostri vizi, ed essere liberi, pentirci, volere il Regno di Dio, e amare Cristo.
- Gli “strumenti” spirituali di ogni Cristiano sono principalmente: la preghiera, il digiuno, la penitenza, la carità, i sacramenti della Chiesa, ed in generale la partecipazione al vita liturgica. Altri mezzi importanti sono lo studio della Bibbia e delle vite dei nostri Santi. Tutto questo ci aiuta a fare entrare la grazia di Dio e l’illuminazione dello Spirito Santo nella nostra vita Ci aiutano a realizzare il miracolo della nostra salvezza. Ci uniscono tra di noi. Ci portano la “pace dei cieli”. Ci guidano alla Deificazione, all’amore vero e alla somiglianza con Dio, nostro Creatore.
B. Nuovo Testamento. (Discordie nell’ambito della Chiesa)
( Ά Cor. 1, 10-15)
Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo, ai Corinzi.
Le discordie sorte tra i Cristiani della prima Chiesa di Corinto è il problema per la cui soluzione prega e interviene San Paolo Apostolo.
Le parole di San Paolo sono sempre attuali, e riguardano l’unità tra i Cristiani. La realtà più desiderata all’interno della Chiesa di Cristo; durante la Santa e Divina Liturgia preghiamo sempre per essa.
Nella sua prima lettera verso i Corinzi, San Paolo Apostolo menziona in particolare (cap.1, str.10-15).
a) «Παρακαλώ δε υμάς, αδελφοί, δια του ονόματος του Κυρίου ημών Ιησού Χριστού, ίνα το αυτό λέγητε πάντες, και μη ή εν υμίν σχίσματα, ήτε δε καταρτισμένοι εν τω αυτώ νοϊ και εν τη αυτή γνώμη» στ. 10.
“Vi esorto fratelli, in nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti con unanimità, perchè non vi siano divisioni tra di voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentimento” str. 10
b) «...ότι έριδες εν υμίν εισίν» versetto 11
“…tra di voi vi sono discordie…” versetto 11
c) «Μεμέρισται ο Χριστός; Μη Παύλος εσταυρώθη υπέρ υμών, ή εις το όνομα Παύλου εβαπτίσθητε;» στ. 13
“Έ forse diviso Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?” str 13
d) «…μη τις είπη ότι εις το εμον όνομα εβάπτισα» στ. 15
“… nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome” str. 15
- Viene sottolineata qui la preoccupazione di San Paolo Apostolo, per l’unità dei Cristiani, il suo interesse per questo problema serio. Inizia infatti, con la preghiera, citando il nome di Cristo. Vi prego, dice, in nome del Nostro Signore Gesù Cristo, non dividetevi tra di voi. Non vi lacerate. Siate uniti. Siate dello stesso avviso.
-Sottolinea il fatto che esistono discordie tra i Cristiani. Non lo nasconde, e non cerca di dissimulare la verità che gli è stata riferita. Presenta apertamente il problema e pone tutti di fronte alle loro responsabilità spirituali. Non mente. La verità è amara, esistono discordie. Constata il fatto e cerca una soluzione, perché ama il popolo di Dio.
-Protesta per la discordia dei Cristiani. Mostra il suo dissenso perché non può accettare questa situazione. Per questo motivo chiede in termini assai espressivi: É forse diviso il Cristo? Com’è possibile fare a pezzi il Cristo? È cosa impossibile. E di nuovo chiede, perché non accetta l’attaccamento fanatico delle persone che sono suoi seguaci: Siete stati battezzati nel nome di Paolo? Paolo è stato forse crocifisso e si sacrificò per voi?
Ed infine prende apertamente le sue distanze da tali situazioni pericolose per l’unità dei Cristiani. E dice in modo molto incisivo: Nessuno non può dire che fu battezzato al mio nome. La posizione di San Paolo Apostolo è del tutto chiara. Tra l’ altro, prima si esclude da qualsiasi ambizione personale, da ogni fanatismo e culto della personalità. Dice in altre parole: visto che non sono stato crocifisso per voi, e visto che non battezzai nessuno al mio nome, il Cristo non può essere spezzato dividendo i Cristiani tra i seguaci dell’uno o dell’altro.
Il Vangelo dell’amore di Cristo, che ha come scopo l’unificazione e la concordia, non può diventare motivo di divisioni, discordie e fanatismi. Il cammino spirituale del Cristiano, è cammino per incontrare il Cristo. È libero da fanatismi ed attaccamenti umani.
Non possiamo, noi Cristiani, dire: Io sono di Paolo, io di Cefa, di Apòllo e dividerci tra noi. Il sacrificio della Croce di Cristo ed il battesimo, ci uniscono tutti nella sua persona.E, I Cristiani uniti spiritualmente e mediante la Grazia della fede con il Nostro Signore Gesù Cristo, ricevono da Lui queste potenze divine per vivere una vita santa. (P. Giutino Popovic, «Uomo e Uomo divino» pag.83, ediz. Astir, 3a ediz. 1974).
C. Spiritualità e Tradizione per gli Ortodossi
1. Per fondare l’insegnamento sulla spiritualità ortodossa e la vita spirituale nella Chiesa, dobbiamo ricorrere all’insegnamento dei Padri della Chiesa. In essi troviamo con certezza il contenuto della spiritualità ortodossa e l’esperienza mistica.
(vedi Metrop. Di Constantia Vasilios, nella sua Relazione, Bose 14-9-13, http://www.imconstantias.org. cy/1154.html ).
L’intera vita del fedele, all’interno della Chiesa di Cristo, è di fatto spirituale. La Chiesa con la grazia dei sacramenti, dona ad ogni cristiano l’illuminazione dello Spirito Santo.
Questa illuminazione del fedele è la “spiritualità ortodossa”, che rappresenta il miracolo della Grazia dello Spirito Santo, che illumina il fedele tramite la sua partecipazione aiSacramenti.
La Comunione e la Grazia dello Spirito Santo illuminano il fedele che partecipa aiSacramenti, appena diventa membro attivo della Chiesa di Cristo.
L’opera spirituale della guida dei fedeli, in modo che possano ricevere i doni dello Spirito Santo, è compito dei pastori della Chiesa, come menziona caratteristicamente anche Santo Basilio Magno.
"Τοιοῦτοι δὲ τινὲς (εἰσὶν) καὶ οἱ τῆς ποίμνης τοῦ Χριστοῦ προεστῶτες∙ προάγοντες μὲν ἐπὶ τὰς εὐανθεῖς καὶ εὐώδεις τῆς πνευματικῆς διδασκαλίας τροφὰς καὶ ὕδατι ζῶντι τῇ ἐπιχορηγίᾳ τοῦ Πνεύματος ἄρδοντες καὶ ὑψοῦντες καὶ πρὸς καρποφορίαν ἐκτρέφοντες∙ ὁδηγοῦντες δὲ πρὸς ἀνάπαυσιν καὶ τὴν ἀπὸ τῶν ἐπιβουλευόντων ἀσφάλειαν".
“I nostri padri spirituali, i pastori della Chiesa di Cristo, si assumono questa Missione sacra: guidare ogni fedele nella partecipazione ai sacramenti della Chiesa. Tramite questa relazione mistica, il cristiano viene guidato verso la Vita Spirituale, la vita “in Cristo”. E cioè alla Spiritualità Ortodossa.
Alcuni, quando fanno riferimento alla «spiritualità ortodossa», intendono la particolarità e la tradizione liturgica dei Cristiani dell’Oriente. E, infatti, esiste una tradizione liturgica diversa, che concerne gli inni, la musica ecclesiastica bizantina, l’iconografia ecc. che sono tradizioni dei cristiani ortodossi.
Non possiamo però, identificare la “spiritualità ortodossa” solo con una tradizione liturgica particolare, anche se questa fosse quella degli ortodossi. Elementi esterni ed espressioni di religiosità di una persona o di un popolo, non possono proporsi al di sopra della sostanza della fede.
In altre parole, il mantenimento, delle forme delle tradizioni religiose, non significa che di per sè, porti necessariamente alla spiritualità ed alla vita in Cristo. Alla penitenza, alla salvezza, ed alla Deificazione, porta solo la vera “spiritualità ortodossa”, che è prima di tutto la partecipazione ai sacramenti, e la Grazia dello Spirito Santo. “Spiritualità Ortodossa” e “Vita Mistica”, sono due nozioni che definiscono lo stesso progresso spirituale e la situazione del cristiano, in cammino verso la sua salvezza.
Come principio generale vale, che “Il Cristianesimo perdica la fede nel Dio vero dell’Apocalisse sotto la luce del Vangelo”. E in maggior dettaglio che la “Chiesa Ortodossa insiste particolarmente sull’esperienza reale della relazione della persona con Dio”. Vale a dire nella vita dei sacramenti. (Metrop. di Costanza)
2. Nella Chiesa Ortodossa dell’Oriente dai empi della Tradizione cristiana antica fino ad oggi, si conservai modi particolari e mezzi prevalsi per moltissimi tempo, come forme religiose e tradizioni ortodosse. Questa particolare religiosità del mondo cristiano ortodosso molti la ammirano come una realtà singolare e la studiano con spiccato interesse, specie quelli che non vivono in un ambiente ortodosso.
Ci riferiamo alle modalità e alle forme del digiuno, le celebrazioni eucaristiche della Liturgia nel Culto Divino, l’Iconografia, il canto bizantino, gli inni, persino la vita nelle parrocchie e nei monasteri ortodossi.
Tutto ciò risulta molto interessante, ed aiuta spiritualmente ogni fedele cristiano fare una visita e vivere nel raccoglimento di un monastero ortodosso. Specie durante le veglie, le festività importanti, come la Settimana Santa e la Pasqua tramite le sacre funzioni aiutano ad avvertire la Grazia dello Spirito Santo e dei sacramenti, gustando la “Spiritualità Ortodossa”.
D. Conclusioni:
1. La Spiritualità, specie nel mondo Cristiano, non può che essere una sola, ed è la vita in Cristo. Camminare verso la deificazione e l’illuminazione di ogni persona. “Spiritualità Ortodossa” e “Vita Mistica”, sono nozioni identiche, che definiscono l’evoluzione spirituale e la situazione del cristiano, che si dirige verso la sua salvezza.
2. La Tradizione Ortodossa e la religiosità nel mondo Cristiano, vogliono proclamare anche l’amore ed il sacrificio di Cristo ed a sostenere la fede dei cristiani.
3. Le forme religiose cristiane della Tradizione Ortodossa dell’Oriente si conservano ancora di fatto fino ad oggi. Caratterizzano la “spiritualità ortodossa”, e costituiscono o mezzi per l’educazione personale dei Cristiani. Le icone, la candela, la musica ecclesiastica bizantina, il culto, il digiuno, la preghiera, ed altro appartengono da secoli, alla tradizione tipica dei cristiani ortodossi.
4. L’unità dei cristiani, in Gesù Cristo, è uno dei doni principali dello Spirito Santo, che tramite i Sacramenti, è il veicolo della Spiritualità degli Ortodossi e di tutti i Cristiani.
(Andria, Italia, 23 Gennaio 2014)
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